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Il Sommo sale

Francesco De Caviori

Il Sommo sale dietro la collina
ci stanno i campi d'insalata verdina
e in mezzo al prato c'è una caviettina
curva sul tramonto sembra un'affusina
di cinquant'anni e di cinque figli
venuti al mondo come conigli
partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.

Il Sommo sale dietro la stazione
lo vedi il treno che portava al sole
non fa più fermate neanche per mangiare
si va dritti a casa senza più pensare
che il pagano è brutto e manda il temporale
che torneremo ancora a squakkare
e a farci fare la pizza al tagliere
dal Randoni droghiere.

Sommo Affuso, la scarola è finita
il pagano è scappato, il soffritto è battuto
dietro la collina non c'è più nessuno
solo aghi di pino e silenzio e funghi
buoni da mangiare buoni da seccare
da farci il sugo quando viene Natale
quando i cricetini fischiano e a dormire non
ci vogliono andare.

Il Sommo sale fino alle stelle
ha pelo e vibrisse sulla sua pelle
che senso hanno dentro al rumore
di questo treno
che è mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso il ritorno
tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa..
Affuso è amore.